Sessualità

Parlare di sessualità in maniera esplicita e senza preconcetti come di una funzione fisiologica dell’uomo e della donna è impossibile. La sessualità è fatta di tabù, di falsi miti e credenze mutuate soprattutto dalla pornografia.


Come per ogni funzione fisiologica, esistono delle disfunzioni della sessualità che si possono affrontare sia del punto di vista medico sia psicologico. Partendo dal presupposto che in sessuologia il concetto di normalità non esiste, un comportamento sessuale viene definito normale solo perché è statisticamente quello più rappresentato nella popolazione e non perché sia giusto. Quello che c’è di sbagliato inizia quando si violino la libertà, il consenso e il rispetto dell’altro.


In menopausa, solo per entrare nello specifico di una delle possibili alterazioni della sfera sessuale in una specifica fase della vita, un sintomo che viene poco considerato, non solo dai professionisti ma dalla donna stessa, perché lo si ritiene meno importante o per vergona, è il calo del desiderio sessuale e l’assenza di lubrificazione ai rapporti che diventano dolorosi.


L’esempio che spesso le donne riportano è quello della calma piatta, della pace dei sensi, facendo sovente dell’ironia sulla totale assenza di desiderio sessuale. Ma sappiamo che dietro questa ironia spesso si cela un certo disagio. In questa fase la sessualità viene percepita come un obbligo, un dovere verso il partner.


Chi ha sperimentato questo cambiamento (e la quasi totalità delle donne in menopausa lo vivono perché è una condizione strettamente legata al repentino calo degli estrogeni) sa quanto può essere frustrante per la relazione e prima di tutto per se stesse.

L’orgasmo, per fare un altro esempio, è il tabù per eccellenza, soprattutto quello femminile. Scarsa conoscenza del proprio corpo, preconcetti culturali, credenze religiose hanno reso questo argomento un nebuloso insieme di concetti fuorvianti.

 

La svolta è parlarne, e parlarne nei giusti termini, con degli specialisti che sappiano rimettere al loro posto le tessere di un puzzle che merita di essere ricomposto, perché, il benessere sessuale è un diritto che fa parte del più generale diritto alla salute che non è solo l’assenza di malattia ma uno stato di benessere complessivo, fisico, mentale e sociale.