Isteroscopia

L’isteroscopia è una procedura che consente di studiare la cavità dell’utero sotto visione diretta. Può essere diagnostica se eseguita in ambulatorio, senza anestesia, con strumenti adatti a visionare l’interno dell’utero e studiare il tessuto che lo riveste, l’endometrio, rilevando anomalie dello stesso, polipi, fibromi o miomi, aderenze (sinechie) o anomalie che possono formarsi a seguito di uno o più tagli cesarei (istmocele).


E’, invece, operativa quando prevede l’asportazione o la correzione delle lesioni descritte.


L’isteroscopia diagnostica, se eseguita con tecnica corretta, strumenti idonei, di piccolo calibro e da medici esperti è una procedura indolore o, nel peggiore dei casi, percepita come “fastidiosa”. Non richiede digiuno o preparazione di alcun tipo e, se la paziente è in età mestruale, è meglio quando viene effettuata entro i primi 10 giorni dall’inizio del flusso mestruale.

 

Il ginecologo, con uno strumento più sottile di una cannuccia sulla cui estremità è presente un’ottica collegata ad una telecamera, arriva a visionare la cavità uterina che viene distesa da soluzione fisiologica sterile simultaneamente infusa. Il passaggio dello strumento avviene passando attraverso la vagina e il collo dell’utero. Se il ginecologo sceglie di non applicare il divaricatore vaginale (speculum) la tecnica si definisce vaginoscopica ed è ancora meno fastidiosa.


Al termine dell’isteroscopia diagnostica può rendersi necessario il prelievo di tessuto (biopsia) per meglio definire la diagnosi. La tecnica bioptica varia a seconda della patologia dell’endometrio che si riscontra. Può essere un campionamento alla cieca ed esteso a tuttala cavità o una biopsia mirata sotto visione diretta. L’isteroscopista deve avere a disposizione gli strumenti idonei per poter scegliere al meglio in relazione al quadro mostrato dalla paziente.


L’isteroscopia operativa non deve essere necessariamente eseguita in sala operatoria. In case selezionati e con uno strumentario adeguato e moderno, può essere eseguita in regime ambulatoriale (senza anestesia o con tecniche per il controllo del dolore variabili dall’anestesia loco-regionale alla sedazione). In questo caso si definisce isteroscopia office.


I motivi per sottoporsi ad una isteroscopia sono molteplici e la richiesta viene, in genere, effettuata da un ginecologo e sono: il riscontro ecografico di dubbia neoformazione endocavitaria (polipi, fibromi o miomi), ispessimento endometriale soprattutto in menopausa o durante l’assunzione di un farmaco utilizzato per la cura del tumore della mammella (tamoxifene), sanguinamento uterino anomalo (sanguinamento intermestruale, flussi mestruali abbondanti, sanguinamento in menopausa), sterilità o infertilità, dubbia patologia malformativa dell’utero, pluriabortività.